REINVENTARE LA CITTà
Via Campi Flegrei, 34, 80078 Pozzuoli Na Sabato 19 ottobre 10:00 > 11:15 | 11:15 > 12:30 | 12:30 > 13:45 | 13:45 > 15:00 | 15:00 > 16:00 | 16:00 > 17:00 | Domenica 20 ottobre 10:00 > 11:00 | 11:00 > 12:00 | 12:00 > 13:00 60 minuti
Si tratta di un’architettura che sfidò le sorti del progresso industriale del Mezzogiorno. L’incarico fu affidato a Luigi Cosenza nel 1953, il quale sfidò in maniera decisiva le direttive dettate dai tecnici dell’Olivetti: un unico capannone rettangolare. L’idea generatrice di partenza è il nodo d’incrocio tra due bracci della fabbrica dove trovano spazio officina e locali montaggio. La fabbrica venne progettata rispettando l’orografia del luogo e in stretto rapporto con l’ambiente circostante, mediante un’apertura continua sull’esterno, sistemato con prati, giardini e laghetti da Pietro Porcinai, che diviene parte essenziale dell’architettura stessa. La campata di solaio alta 7,50 e larga 15 m, è il modulo alla base dello sviluppo dei bracci.
Anche l’inclinazione verso l’interno delle coperture permette alla luce esterna di pervadere l’ambiente interno lungo l’asse centrale delle officine, aperte sul paesaggio mozzafiato in cui è immersa la fabbrica. Le facciate sono disegnate dal ritmo dei pilastri e delle pensiline che si stagliano sulla griglia regolare delle vetrate. L’accesso sul fronte della Domiziana è costituito da un basso e lungo portico che segnala in modo discreto la presenza della fabbrica e consente di isolare maggiormente l’organismo architettonico nella vegetazione. Nato come stabilimento industriale per la meccanica e le telecomunicazioni, uscita di scena la Olivetti, le officine non hanno perso il loro carattere di luogo di ricerca e di sviluppo produttivo, ospitando oggi uffici privati e sedi di enti dedicati alla mission scientifica quali il CNR e sedi distaccate delle università partenopee.
Foto: Lucia Tardi
Numero di persone per visita: 30 Accessibilità visitatori con disabilità motorie: parziale Bambini: sì Animali: no