STUDIO SERGIO FERMARIELLO
LA CITTà CREATIVA
Via Aniello Falcone 56, 80127 Napoli Na
Domenica 20 ottobre 15:00 > 16:00 | 16:00 > 17:00 | 17:00 > 18:00
60 minuti
Fermariello parte da un segno, un minuscolo pittogramma, riconoscibile nella figura stilizzata di un guerriero che ripete ossessivamente, fino a realizzare una scrittura illimitata, che ricopre l’intera superficie della tela. In un’intervista l’autore si definisce “scrittore di una sola parola”, a partire dal solo significante stenografico del “guerriero”, che ripete come un mantra.
A vent’anni Fermariello interrompe gli studi universitari, per dedicarsi al disegno e alla pittura. In principio, la sua attenzione è rivolta al recupero di un lessico visivo familiare; vecchie foto ritrascritte ad inchiostro di china sul foglio, la riproposizione malinconica dell’eden di un’infanzia ormai andata, immagini riprese, quasi nel tentativo “magico” di catturare il tempo e la memoria, nella trappola di un intreccio grafico.Verso la metà degli anni 80, nel suo lavoro cambia qualcosa. Il disegno tende ad immagini sgranate, perde la messa a fuoco sull’oggetto, liquida le sue intime narrazioni con un lavoro forzato d’ingrandimento, con il risultato che la forma appare invisibile, vuoto il contenuto. Ormai quello che rimane è solo un segno ripetuto, ostinato nella sua fissazione, che continua a graffiare la carta per pura forza d’inerzia. Da qui al “guerriero”, il passo è breve.
Il primo riconoscimento importante nel 1989 è il premio internazionale Saatchi & Saatchi per giovani artisti a Milano. Nascerà in quello stesso anno un’intensa collaborazione con la Galleria Lucio Amelio dove esporrà nel 1989, 1991 e 1992. Nel 1991 è invitato a partecipare alla mostra internazionale Metropolis Al Martin Gropius Bau di Berlino. Nel 1992 espone alla galleria Yvon Lambert a Parigi e alla III Biennale di Instanbul.
Nel 1993 Achille Bonito Oliva e Demetrio Paparoni gli dedicano una sala personale nel Padiglione Italia alla XLV Esposizione Internazionale Biennale di Venezia. Gli anni 90 sono attraversati da una ricerca sul segno, collettivo e ancestrale, che sfocerà con l’installazione galleggiante: “Avviso ai Naviganti”, sull’acque antistanti il Castel dell’Ovo, presentato successivamente al Pier17 di New York nel 2004.
Dal 2000, l’artista torna a concentrarsi sul segno-guerriero avvalendosi della recente tecnica del taglio laser. Alla tela e alla carta subentrano il metallo, l’alluminio, l’acciaio inox, l’acciaio corten, che gli consentiranno di modulare i pieni e i vuoti delle superfici, opportunamente distanziate dal fondo del pannello, come in un altorilievo forato. Nel 2014-15 torna a realizzare un’altra grande installazione ambientale: “La terra di Nessuno”, opera itinerante esposta su varie spiagge del litorale Domizio. Di questi anni, la collaborazione con la Galleria Niccoli di Parma, Flora Bigai di Pietrasanta, Tonelli di Milano e con lo studio Trisorio di Napoli. Espone A Rio de Janeiro nel 2009 al museo MAC di Niteroi e a Londra nel 2012.
Tra le opere pubbliche di Sergio Fermariello in Campania, ricordiamo quelle esposte nella collezione Terrae motus alla Reggia di Caserta, al padiglione d’Arte contemporanea del Museo di Capodimonte di Napoli, a Castel Sant’Elmo con il Gazebo-ristorante, e dal 2016 è presente con una grande installazione all’Aeroporto internazionale di Napoli. Altre opere pubbliche sono esposte all’Università Bocconi di Milano e nella Hall del Building 1 di Canary Wharf, Londra.
Foto: Francesco Squeglia
Numero di persone per visita: 20
Accessibilità visitatori con disabilità motorie: no
Bambini: no
Animali: no
FOTOGALLERY
STUDIO SERGIO FERMARIELLO
Via Aniello Falcone 56