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Gio Ponti è stato uno dei maggiori architetti italiani del Novecento e il vero maestro del design del Belpaese, creatore di un nuovo linguaggio della progettazione ispirato all’idea della funzionalità dell’abitare. Negli anni Cinquanta la sua firma conobbe un dimensione globale, dall’Istituto italiano di Cultura a Stoccolma agli Uffici Alitalia sulla Fifth Avenue a New York, il Palazzo degli Uffici Governativi di Baghdad e le esclusive Ville Planchart e Arreaza in Venezuela. A questo periodo risale il capitolo napoletano della sua vita, quando l’ingegnere e imprenditore Roberto Fernandes, per dare un profilo internazionale ai suoi alberghi, decide di chiamare Gio Ponti, che lavora all’Hotel Parco dei Principi di Sorrento e alla progettazione degli interni e della piscina sulla terrazza dell’Hotel Royal a Napoli.
L’intervento di Ponti al Royal interessò 316 camere, i saloni, le hall, ristorante e bar, attentissimo alle differenti essenze lignee da adottarsi in ogni singolo ambiente. In anni recenti l'hotel, nel frattempo divenuto Royal Continental, è stato sottoposto a un profondo intervento di ristrutturazione curato dall’architetto Fabrizio Mautone, che insieme agli eredi di Fernades ha deciso di salvaguardare il segno inimitabile di Ponti attraverso l’idea del “Piano Ponti”, nel quale sono stati raccolti gli arredi originali disegnati dall’architetto e designer. Gli ospiti percorreranno il corridoio del piano museo ammirando i disegni/schizzi/appunti di Gio Ponti esposti nel corridoio relativi ai progetti di Napoli e Sorrento, soffermandosi poi nella Junior Suite, un esemplare unico che riassume tutto il progetto di Ponti pensato esclusivamente per l'hotel napoletano, con i letti sormontati dai portariviste e dalle lampade in ottone satinato, i famosissimi comò a 3 cassetti, le toelette con gli specchi circolari, gli armadi, i poggia-valigia, le pareti attrezzate con mensole alternate a cassetti e piani ribaltabili usati come scrittoi. Un luogo affascinante in cui i visitatori entreranno in una sorta di macchina del tempo, che ruota intorno al design seducente degli anni Cinquanta.
DAL PASSATO ALLA CONTEMPORANEITÀ: L'ELEMENTS COCKTAIL BAR
La visita di Open House Napoli toccherà anche il nuovo corso del Royal Continental tracciato con la recente apertura di Elements, progetto di Eoss Architettura. Lo spazio al piano terra che accoglie oggi questo cocktail bar, in passato adibito alla funzione di accoglienza dell’hotel nel suo punto di affaccio su Castel dell’Ovo, assume come leit motiv del progetto la fascinazione per la chimica e l’iconica tavola di Mendeleev. Tale influenza si traduce in uno spazio ispirato alle atmosfere da laboratorio: gli elementi architettonici, al pari di quelli chimici, istituiscono in tal modo un legame scandito dalle linee del reticolato metallico sospeso e dalle superfici nude e cangianti che declinano i metalli della tavola periodica, richiamandone la simbologia. Gli ambienti di nuova concezione si articolano in un laboratorio-distilleria, le cui attrezzature a vista raccontano il processo di fusione degli ingredienti per i cocktail, a cui si affianca il laboratorio-pizza per la preparazione delle pietanze. Segue l’area di somministrazione, arricchita da tavoli artigianali la cui struttura minimalista rimanda ai banchi di laboratorio. Dell’originario allestimento, invece, il progetto conserva sia la parete in vetro che l’opera d’arte site specific
E’ rame e mare, realizzata nel 2005 dall’artista Quintino Scolavino e ora integrata con un imponente banco in okite nera a testimonianza del rapporto tra i segni che permangono e quelli che mutano.
Per l'occasione saranno gli stessi architetti di Eoss Architettura a raccontare il progetto di Elements cocktail bar con una
visita d'autore alle ore 18.00.
Numero di utenti per visita: 10
Accessibilità ai visitatori con disabilità motorie: sì
Bambini: sì
Animali: ammessi di peso inferiore ai 3 Kg